LA CASA CORALE | storie di una strana primavera, anno 2020

Una casa corale nata congiungendo i contributi dei partecipanti

al webinar del 29 marzo 2020.

La cura della scrittura: esercizi individuali e di gruppo

all’interno della rassegna:

HOME SWEET HOME | UNA RASSEGNA DI DIALOGHI ONLINE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

IPA – Istituto Psicologia Applicata
https://www.istitutopsicologia.com/

La cura della scrittura: esercizi individuali e di gruppo. L’utilizzo della scrittura nel colloquio individuale, nei gruppi di formazione con diverse utenze. Psicologia e letteratura si intersecano nelle storie dell’animo umano. Esercizi pratici in webcam.

Per Medicamenta – lingua di donna e altre scritture:

Valeria Bianchi Mian

psicologa psicoterapeuta, psicodrammatista

Medicamenta – lingua di donna e altre scritture è un progetto di
Silvia Rosa e Valeria Bianchi Mian
Associazione Art10100

LA MIA CASA CORALE

[c(u)ori e voci alle finestre]


 

Nacqui e mi diedero una casa: sana, pulita e ordinata. Era piccola ma accogliente. In questa dimora tutto era organizzato in modo semplice e funzionale, non c’erano grandi sfarzi ma non mancava nulla. In questa casa mi sono sempre sentita libera e felice, ogni suo angolo risvegliava in me voglia di vivere e grande creatività. Con il tempo la casa si è ingrandita e al suo interno ho portato nuove cose; alcune erano fondamentali e ne avevo proprio bisogno, mentre altre hanno creato solo accumulo e pesantezza. Nel trascorrere degli anni la casa ha iniziato ad avere dei problemi e aver bisogno di molte manutenzioni. Ho cercato i migliori tecnici ma non sempre hanno saputo risolvere le complicazioni. Così ho dovuto adattarmi e convivere con delle crepe ai muri e delle disfunzionalità. Ora, dopo quasi 50 anni, sento che la casa tanto amata sta cedendo. Gli sforzi, l’amore la dedizione che ho messo per mantenerla in buone condizioni non sono più sufficienti. La funzionalità, la velocità che un tempo regnavano padrone si stanno affievolendo lasciando il posto alla saggezza e alla consapevolezza. Nonostante tutto continuo a “essere io”, il mio animo vibra ancora di energia vitale, anche se questo mio corpo, dimora tanto amata, è malato e sofferente.

(Elena Bonato)

Il comignolo fumante, un prezioso scrigno

dove puoi sentirti riconosciuto, accolto, protetto

atteso dal sorriso di chi ti ha desiderato

ricoperto dal caldo piumone con gli orsi polari stampati

sfamato dal semplice pane appena sfornato.

Ogni angolo di ogni casa che ho vissuto

è un pezzo di vita che dentro di me ha abitato

così da sentirmi sempre a casa

 

ovunque io sia.

(Danila di Lernia)

Una casa qualunque, una casa abitata,

una casa vissuta, una casa voluta,

una casa essenziale, una casa abbandonata.

È dove sei tu, è come tu stai,

è quello che accogli, è quello che lasci.

Il mondo la casa, la casa il tuo mondo.

È uno scrigno accogliente

Una gabbia soffocante.

 

I tuoi tesori protegge, se dentro li annidi,

accoglie i tuoi mondi, ma solo se li inviti.

(Fabiana Costanzo)

Navicella del nostro viaggio nel tempo,

è una raccolta di storie interconnesse

contenitore di giornate, raccoglitrice di inizi e conclusioni.

È Regina dell’Accoglienza.

Anche cambiando Stato o lingua

stare a casa è raccoglimento.

Sentirsi a casa è lo stato d’animo di chi si è ritrovato.

Nei contagi è stare al sicuro,

ma nei terremoti è pericoloso traballamento.

Non è sempre tutto oro.

È nella sua creazione il segreto.

(Cristina Clotilde Mortara)

Penso che la casa sia il mio posto del cuore.

Ma ho tante case.

La mia casa del cuore è il mio Amore; con lui tutto può succedere, litighiamo dal primo

mattino ma poi non c’è giorno in cui al calar della luna non ci baciamo.

Il mio Amore è la mia casa preferita.

La mia casa del cuore, sono mamma, papà , sorella e nipote… loro mi mancano come l’aria,

come l’ossigeno che questo virus ci sta togliendo. Loro sono il mio presente, con il nipotino

che mi chiama ad ogni ora sul telefonino, sono il mio passato con il caffè a cui mia mamma

comunque non vuole rinunciare, sono il mio futuro con i messaggi di ansia di mio

padre che non vorrà mai combattere la sua guerra con la sua più grande paura: morire.

La mia casa del cuore si chiama lavoro che amo in modo incondizionato, che mi fa sentire

viva e con un obiettivo ogni mattina, che in alcuni giorni è la mia unica certezza; è là dove mi

sento utile, capace e pronta a combattere.

La mia casa del cuore sono IO che in ogni casa cerco di stare in piedi e non crollare.

(Francesca Castaldo)

La parola CASA è universale, eppure il suo significato è magicamente UNICO.

La MIA CASA, per esempio, fa rima con FAMIGLIA.

È fatta di PERSONE, ancor prima che di mattoni.

Se ci penso, è paragonabile ad un BELLISSIMO ALBERO.

È radici e al contempo foglie

il CALORE e la SICUREZZA di rimanere ancorati

seppur liberi di AMBIRE al cielo.

È MEMORIA e SAGGEZZA.

È SOGNO e REALIZZAZIONE.

È GENEROSITÀ e CONDIVISIONE dei suoi dolci frutti e dei suoi profumatissimi fiori.

“Albero” è sinonimo di ARIA… è VITA!

Proprio come la casa…

La MIA CASA!

(Michela Cerina)

Home, sweet home?

Rifugio che ci protegge da un fuori

vissuto ora come pernicioso.

Prigione dorata che ci culla

scaldando le nostre anime in subbuglio.

(Sara Savio)

La mia casa è piena di luce e Intrisa di bellissimi ricordi che mi tengono compagnia nei momenti di solitudine.

Dal balcone ammiro la bellezza del giardino in primavera e aspetto la rinascita dopo il dolore.

(Grazia De Mori)

Aveva un grande porticato

che affacciava su distese di verde e campi di grano.

Mi divertivo a schizzare nel vento

come un esile aeroplano

a braccia spiegate

e con le mani d’ali planando

accarezzare le spighe d’oro acceso al tramonto.

Aveva un grande porticato

che affacciava su distese di verde e campi di grano

la casa che sognavo.

(Giorgia Fantinuoli)

Silenzio, tutto è fermo,  immobile, sento solo il rumore del vento e il calore del sole sul viso. Dormo, sto dormendo. Nessuno, non c’è nessuno. Ci sono ancora le case, così come le ricordo, le automobile parcheggiate, i segnali stradali, i lampioni. C’è tutto, ma non ci sono persone. Dormo, sto dormendo. Eppure sto guardando attraverso la finestra. Nessuno, non c’è nessuno. Riconosco la casa, la mia casa, il porto dove tornare di ritorno dal mondo. Il mondo, la casa. Devo rimanere a casa. La casa è la mia gabbia, chiusa dentro, non posso uscire.

 

No, non sto dormendo: è il peggiore dei miei incubi che è diventato realtà.

(Cinzia Visentini)

Fantasia di primavera

(ricetta per 4 persone)

 

Prendi una casa capiente, pulita di fresco

e aggiungi tenere foglioline di Sofia,

croccanti pezzettini di Francesco.

Grattugia poi un Marco, 

che avrai sbucciato accuratamente prima

e una Francesca a fette, ben matura.

Emulsiona dei bei cucchiai di tempo

con del succo di pazienza e alcuni pizzichi di allegria.

Mescola accuratamente e con dolcezza,

spolverando il tutto con dei giocosi semini d’amore.

L’insalata di noi è pronta da gustare. 

(Francesca Dell’Amore)

La mia casa è come un uovo, mi accoglie e mi contiene
sa di frutta e sa di buono, sceglie ali piuttosto che terra
crea pizzi con ragnatele, fiamme di cera non luci di vetro
trasparenze si affacciano su verdi di muschio e di pietra.
Specchi sfuocati, giochi interrotti, scelte impreviste
fusa di gatta, sogno di volo, profumo di torte.
Ballo e canto quando ho paura.
E’ qui che il mio cuore, da un’amaca cullato

si riposa e si ristora.
(Chiara Cellini)

 —

In casa a lungo, ti ho ritrovato.

Ciò che non ci serviva, ci separava.

Sarai casa per il resto dei giorni

(Maruska D’Agostino)

Casa.

Protezione. Salvezza. Affetto.

Speranza.

“Andrà  tutto bene”.

(Maria Pia Cavalieri)

Una cucina sporca di farina e un tavolo imbandito di voci e sorrisi, ora vuoto, pulito, silenzioso. Casa è amore e ora prigione. Una camera, un letto, dei corpi uniti, vicini. Casa presente, stabile, fissa, ma anche lontana, distante – quella della famiglia. Libri sparsi, musica in sottofondo: sono le piccole gioie, ritrovate, coltivate. Casa, contenitore che stringe, ma che può essere decorato, fatto proprio, reso confortevole.

(Katia Gianoni)

La parola casa mi porta subito a pensare alla mia casa e alle mie case.

Casa sono le persone che amo e che ci abitano.

Casa sono io, da sola e insieme agli altri.

Casa è imparare a vivere dentro e fuori di sé, è un luogo e un non luogo al contempo.

Casa è ciò che mi permette di rimanere ancorata giorno dopo giorno, nei momenti felici e difficili, ma casa è anche quel luogo che mi permette di viaggiare, di allontanarmi e ritornare ogni volta che voglio.

(Edith Cossavella)

La mia casa è un rifugio dolce ma amaro.
La mia casa è sicura ma pericolante.
La mia casa è calda ma fredda.
La mia casa è luminosa ma buia.

(Chiara Fasan)

La mia casa é un  luogo assai personale,
intimo e spirituale.
Un posto sicuro ma senza l’esterno,
dove il virus ti fredda come l’inverno.
Che dire ancora?
Non mi basta un ambiente virtuale
per il mio bisogno di vita sociale.

Cerco  la natura amica con piante e colore,
che infonde energia e vigore.

(Germana Prencipe)

DIVENTARE DOLCE

FREDDO, UMIDO, PUZZA DI GAS, L’ODORE ACRE  DELLA STUFETTA CHE FA ALZARE DALLE LENZUOLA UNA NUVOLA DI VAPORE ACQUEO.

LA LUCE BASSA, IL CORRIDOIO-CUCINA STRETTO E LUNGO, DIVISO DA UNA TENDA.

LA STRADA PER ANDARE A SCUOLA, IL FARINACCIO CHE SI ATTACCA AL PALATO E LO RADDOLCISCE.

(Antonella Feligetti)


Quando penso a casa da lontano, mi sento stretta da un abbraccio che
presto riavrò. Lasciare per tornare. Cercare per arricchire. E quando
torno porto sempre qualcosa in più da aggiungere.

Ma ora è nella casa che abito che si è riversato tutto il mondo. Come se da
qui non ci fosse altro. È tutto qui ciò che ho, che abbiamo, che
desideriamo?

La casa diventa stretta, piccola, una pelliccia ingombrante, un guscio
pesante, un piccolo labirinto poco divertente.

I passi si consumano sulle stesse mattonelle. I pensieri sono aridi di
stimoli e diventano ossessivi accartocciandosi su se stessi. Le braccia
sono vuote. Le camere sono troppo piene di cose inuitili.

E poi… le sentite anche voi le voci della casa?

Il legno del mobile in cucina, la bottiglia di plastica che scoppietta,
l’acqua che gocciola dal termosifone che devo far aggiustare da un mese,
lo spiffero d’aria della finestra del bagno, la maniglia della porta che
ha la vite difettosa e fa quel rumore strano…

Fateci caso. Magari anche la vostra casa parla.

Io nella mia mi rifugio e mi accoccolo, come il ghiro nella sua tana e
aspetto che i rumori cessino e che le porte si possano riaprire. Per ora
è tutto ciò che ho. E che fortemente desidero.

(Sara Valperga)

Ecco gente, è appena arrivato il mare,

per dire a tutti d’imparare a nuotare.

Pare sia arrivata un’onda imprevista,

una certa Virus Corona, a oggi mai vista.

 

Se il mare è calmo, si può giocare a palla

ma con attenzione, per rimanere a galla!

Le onde sono tante: alte, basse, inesistenti,

dolci, dispettose, e alcune mostrano i denti.

 

Che paura, ma non chiudiamoci in soffitta!

Con calma e pazienza costruiamo una palafitta.

O sarebbe meglio abitare un sommergibile?

Uffa, la situazione è proprio imprevedibile.

 

Accidenti, con la tempesta arriva l’isolamento,

al posto del sorriso, sul volto nasce sgomento.

Forza ragazzi, coraggio! Nessuno scoramento,

la CASA più sicura è il nostro CAMBIAMENTO.

(Cristina Dini | LA CASA E IL MARE |Filastrocca ai tempi del Coronavirus)

 

[articolo di Valeria Bianchi Mian]